Pollaio senza autorizzazione ASL: è possibile?

Pollaio senza autorizzazione ASL: è possibile?

Molti lettori ci domandano se sia o meno possibile avere un pollaio senza il permesso dell’ASL.

La risposta merita un piccolo approfondimento, considerato che per poter comprendere se sia realmente possibile disporre di un pollaio senza specifica autorizzazione ASL bisogna innanzitutto comprendere quale sia la tipologia di pollaio che si desidera avere.

Di fatti, la distinzione principale concerne proprio il fatto se il pollaio ospiterà solo galline ovaiole (e dunque il pollaio sarà realizzato fondamentalmente per l’autoproduzione di uova) oppure se all’interno del pollaio si desidera disporre anche di qualche altro animale per poter mangiare carne di fiducia. Inoltre, per qualificare correttamente la tipologia di pollaio è anche molto importante comprendere se la struttura sarà usata solo per l’autoconsumo oppure se si vogliono vendere gli animali.

Al netto di ciò, un cittadino privato ha il consenso dall’ASL di avere nel suo fino ad un massimo di 10 galline senza alcun permesso. Tuttavia, prima di fare questo passo è consigliabile consultare il regolamento del proprio Comune di riferimento e valutare il parere dell’Asl al fine di evitare spiacevoli sanzioni.

In aggiunta a ciò è bene sapere che ci sono anche altri vincoli da rispettare, specialmente se si vive in un condominio. Di fatti, in questa ipotesi il quadro normativo prevede che il pollaio sia posto ad una distanza minima di almeno 10 metri dal confine del vicino.

Di contro, se la distanza non dovesse essere rispettata, è diritto di chiunque segnalare all’Asl o al Comune il mancato rispetto della legge, esponendo dunque il proprietario del pollaio alle conseguenze sanzionatorie previste.

Bisogna altresì fare attenzione a non superare i limiti di inquinamento acustico che potrebbe essere causato da questi animali e che potrebbe arrecare disturbo al riposo e allo svolgimento delle ordinarie attività dei vicini. Anche in questo caso è possibile rivolgersi all’Arpa, ovvero, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, l’organo che si occupa di effettuare tale perizia e quindi valutare se la tollerabilità del rumore superi quella consentita dalla legge.

Infine, ricordiamo che coloro che oltre alle galline preferiscono anche allevare oche o anatre, devono sottoporre la struttura e gli animali a controlli periodici sanitari volti alla prevenzione dell’influenza aviaria.


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